Foibe: Il prezzo dell'onestà intellettuale |
“…Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica… Non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica .... E' stata una tragedia rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali… Un riconoscimento troppo a lungo mancato, un dramma negato per ideologia…”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha messo fine nel 2007 ad un’ingiustizia durata oltre 60 anni. Con una Legge, la 92/2004, il nostro Parlamento ha istituito il Giorno del Ricordo per non dimenticare il dramma degli italiani infoibati dal regime comunista di Tito. L’art. 2 della legge 92/2004 recita che in questa data “sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. E’ altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende”. Purtroppo però l’Amministrazione di Capraia e Limite anche per quest’anno, come per tutti gli anni passati, ha ritenuto opportuno non dare spazio ad eventi celebrativi. Questa posizione ci lascia ancora una volta sconcertati e ci imbarazza non poco. Si direbbe che i politici della sinistra locale siano percorsi da uno spirito negazionista dei crimini comunisti, e non amino – con un’evidente mancanza di onestà intellettuale – ricordare le lunghe scie di sangue causate dai regimi comunisti. Noi crediamo che se identifichiamo il fascismo come la vergogna dell’Italia e il nazismo come quella dell’Europa, il comunismo è stato ed è una mortificazione dei valori umani di dimensione mondiale e chi oggi intraprende un percorso politico proponendosi pubblicamente come portavoce di una comunità democratica, non può prescindere dal condannare senza indugio chiunque uccida, annichilisca la vita o rubi l’anima di un soggetto attraverso la violenza o l’emarginazione con il solo scopo di imporre la propria ideologia e il proprio pensiero. Mascherarsi dietro supposte strumentalizzazioni delle opposizioni non giustifica la scelta del silenzio anzi, riteniamo che proprio la decisione della Giunta costituisca una mera strumentalizzazione che non fa onore a appresentanti delle istituzioni. Serbare la memoria di Primo Levi e di chi come lui ha subìto il dramma della Shoah affinché sia sempre presente il ricordo e l’esecrazione di avvenimenti così terribili non può escludere il dovere di ricordare anche Aleksandr Solzenicyn e Gustaw Herling e di raccontare, oltre ai lager, l’esistenza dei Gulag. Occorre commemorare le vittime di tutti i crimini commessi dai totalitarismi del XX secolo, tutti senza eccezione alcuna. Invitiamo dunque l’amministrazione comunale di Capraia e Limite ad una seria e serena riflessione sull’argomento affinché il 2012 sia l’ultimo 10 febbraio avvolto dal silenzio dell’istituzione locale. |